Nel vortice dell’autovalutazione…

Pubblicato: 12 giugno 2013 in Varie
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Salutati i bimbi e le bimbe venerdì, è cominciata la fase delle scartoffie, non che prima se ne fosse esenti, ma la quantità era più limitata…ora, si è data l’esondazione. Oltre agli adempimenti canonici che ci accomunano tutti, nel mio Istituto – ma so che è buon pratica perseguita anche altrove – al termine di ogni anno, viene condotta un’indagine ad ampio raggio per l’Autovalutazione di Istituto, mediante questionari di soddisfazione distribuiti a genitori, insegnanti e personale Ata. Per ciò che concerne le famiglie, si è sempre optato per una fascia campione, diciamo così, anche perché altrimenti il lavoro diventerebbe mastodontico, per cui abbiamo individuato come significativi gli anni ponte, ossia la 3°sezione delle scuole dell’Infanzia, le prime e seconde della scuola primaria e le prime classi della secondaria di 1°grado…

Se di solito, era nostra consuetudine dare avvio a questo percorso a partire da marzo, quest’anno l’Istituto paga positivamente le conseguenze dell’aver convintamente aderito alle mobilitazioni di protesta che da dicembre fino a aprile circa, hanno interessato molte scuole sempre più penalizzate sul fronte economico (pensiamo al taglio massiccio che si è fatto del FIS, già esiguo da anni, perlomeno per ciò che riguarda gli I.C.), ma anche bistrattate se si pensa alla famigerata proposta di aumento di orario di lavoro per le/gli insegnanti…

Tralascio gli esiti della contestazione, sono sotto gli occhi di tutti, ma siamo convinte che valeva la pena sostenerla, soprattutto perché da noi, ma non solo, ha visto il coinvolgimento dei genitori, resi edotti e consapevoli della drammaticità della situazione, per poter ottenere la loro solidarietà e non diffidenza, come spesso succede alla nostra categoria, quella “dei 3 mesi di vacanza…” (quando mai??!). Questa premessa per dire che ci siamo imbarcate nell’Autovalutazione di Istituto dopo il 10 maggio ed ecco che ora io, in quanto Figura Strumentale, annaspo tra centinaia di fogli, ovviamente ben catalogati, pena la perdita del lume della ragione…e soprattutto numeri che poi rimandano a giudizi di persone che condividono con noi la comunità scolastica che proviamo a costruire quotidianamente.

Non mi metto a snocciolare dati – crocette, numeri e percentuali mi stanno perseguitando anche la notte.. -, ma torno invece sul valore dell’Autovalutazione, di cui abbiamo anche noi molto dissertato nelle nostre conversazioni in diigo, anche perché poi ognuno di noi nel bilancio del (per)corso che ha tratteggiato, ha condotto una propria Autovalutazione degli inaspettati frutti che ha raccolto in così breve tempo (per quello che ho potuto capire, ci son stati raccolti copiosi, altri un po’ meno abbondanti, come nel mio caso, ma comunque significativi non per quantità ma per qualità). Quello che mi ha molto colpito, soprattutto nella fase finale del cMOOC, è stata proprio l’Autovalutazione condivisa su cui ciascuno/a di noi si è impegnato/a mettendosi ancora di più allo scoperto, nell’intento di farsi conoscere ulteriormente per proseguire in un intreccio di relazioni comunque umane – anche se sviluppate “tecnologicamente” e non “sensorialmente” – che ormai sono entrate nella nostra vita e che, tra l’altro, non vorremmo limitare ad una parentesi passeggera.

Ecco perché, anche se oberata di fogli, non c’è stato giorno che non sia andata a sbirciare in diigo, talvolta leggendo più superficialmente, altre più avidamente sapendo che questa azione sarebbe stata salutare, anche se come ho detto più volte, le relazioni importanti e appaganti a livello professionale non mi mancano. Ma come ho già sottolineato, è la ricchezza di questo nostro densamente popolato villaggio, con così tanti abitanti ognuno con delle sue peculiarità e con tante belle cose da raccontare che mi catalizza… Ovviamente come sarà capitato a tutti, con qualche abitante si sente un feeling maggiore…penso al piacere con cui leggo sempre i post di Sabina Minuto, Francesca Pal., di Antonella Rubino, di Ivemara55, di Coccinella59, di Maestro Ale, di Francesco V., oltre che di amici che conosco personalmente e stimo come Daniele Guerrieri e Luisella Mori (volutamente ho riportato i nomi – non tutti svelati – e non i link per porre l’accento sulla persone); e, ovviamente, se questo circolo virtuoso si è innescato, è per la sapiente guida in primo luogo umana, oltre che tecnica, del prof Formigoni, affiancato da un vulcano come Claude Almansi che ho sempre letto con interesse anche quando-spesso- parla per me una lingua ancora inaccessibile. Ma mi attrezzerò per la codifica, anche se non di tutto – lezione per le vacanze.

Insomma, tutto questo per ribadire che la nostra categoria di insegnanti non finirà mai di stupirci, spesso anche in senso negativo, è vero, ma quando si attivano invece situazioni dove emerge il meglio di noi, non solo in termini di sapere, ma di stoffa umana, per la passione, la tenacia, la costante spinta ad autosuperarsi per essere sempre meglio sintonizzaticon i nostri/e ragazzi/e, non si può che rincuorarsi, anzi direi entusiasmarsi, che non è per compiacersi ma è meritato riconoscimento.
Quindi, tanto per esprimersi con il linguaggio dell’autovalutazione, questi i nostri innegabili punti di forza; l’unica criticità collettiva è che non possiamo, almeno per ora, concederci il piacere di un sorriso ed un abbraccio non lasciato solo all’immaginazione…

commenti
  1. Daniele ha detto:

    Grazie per le tue parole. La stima è reciproca.

  2. Claude Almansi ha detto:

    Grazie – però io vulcanica? Beh tipo i vulcani dell’Auvergne, forse, spenti da tanto tempo.

    Quando scrivo cose non chiare, chiedi per favore. Lo so, è un consiglio del cavolo, come quello di mia nonna, che – quando protestavo: “Mi hai messo troppa minestra!” – ribatteva, serafica: “Mangia prima quella che c’è di troppo.” Quando non si capisce un tubo, è difficile formulare domande.

    Però fare domande funziona, anche come elenco grezzo. Ieri sera Ivette, in un commento al suo post “Bilancio da aprile a giugno 2013” descriveva un problema che aveva con la visualizzazione dei suoi webmix Symbaloo. E non capivo quel che aveva scritto. Quindi le ho fatto una lista di “incognite per me” – dalla quale abbiamo concluso che il problema erano le diverse visualizzazioni “personalizzate” delle pagine Symbaloo propinate a ciascun utente.

  3. Luisella ha detto:

    Grazie per le tue parole, anche per me, e lo sai, la stima è reciproca.
    Leggendo tra le righe del tuo post, mi sento un po’ meno colpevole, in quanto genitore, di non aver risposto al questionario di valutazione di istituto che ho ricevuto tempo fa (non per malavoglia, ma perché ho perso il foglio…). Sarà per questo che da sempre preferisco il formato digitale… dato che tutto il cartaceo tende a venire irrimediabilmente ingurgitato dal marasma di casa mia (e prima o poi mi tornerà fuori, con un bel disegno di Tommaso sul lato B 😉 )

  4. sabinaminuto ha detto:

    Grazie mille!
    La mia condivisione dei tuoi pensieri è direttamente proporzionale alla sfiducia con cui ho abbandonato ieri la riunione preliminare dell’esame.
    Almeno esistono i colleghi virtuali!

  5. sabinaminuto ha detto:

    Aggiungo che a me il tema dell’autovalutazione di istituto piace moltissimo e ho tentato di introdurla anche nella mia scuola , ma sono ancora qui ad autovalutarmi da sola.
    Ma voi come fate?
    Mi sono convinta che portare avanti idee di rinnovamento in una scuola da soli( in due) é impossibile a pena di farsi odiare da tutti gli altri colleghi. Per cui rinuncio.

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